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sabato 11 luglio 2009

"ESCI DAL KARMA"

Mi sono resa conto che nella propria vita é come rivivere sempre la stessa età. Fate voi, 8, 10, 13 anni. E' uguale. Hai sempre la stessa età, rimani tu, le situazioni si ripetono uguali ma ecco cosa cambia: sono sempre più forti. Il primo sguardo diventa il primo bacio e una carezza timida diventa amore (o sesso, dipende dal caso). Una battutina diventa la pugnalata alle spalle di una persona stimata e amata.
Puoi soltanto esserti fatto le ossa o meno, é un continuo verificare se hai capito dai tuoi sbagli, e dai che ti ridai rivedi quelle cose, quegli atteggiamenti. Quindi in fin dei conti sei tu che devi deciderti a non ricaderci no? O il mondo é tutto uguale o la vita ama ripetere se stessa per vedere se stavolta ti frega o no. Per qualcuno é un dio che lo mette alla prova.
O forse é solo vita e basta, e tutto ciò che bisogna fare é prendersi meno sul serio, cercare a tutti i costi di essere felici, senza troppi rimpianti, con le paure che non ti fanno commettere sbagli enormi e il desiderio di farne che te ne fa fare di bellissimi, incassa e rialzati.

1 commento:

Un certo signor Livingstone ha detto...

Uhm. Secondo me in quel "puoi esserti fatto le ossa o meno" c'è una vita intera di mezzo, e non mi sembra poco. Siamo sempre gli stessi, e siamo anche la somma delle nostre esperienze, no? Che si sommano a quello che siamo, e- se siamo bravi, ma quasi nessuno di noi lo è- ci aiutano a non commettere gli stessi errori, come dici. Ma, chi ci dice qual è il modo giusto? Rilancio: chi ci dice che esista, al mondo, un modo giusto? Per arrivare dove, poi? E' un nostro tentare, non siamo molto diversi da quei topi da laboratorio che sbattono contro le pareti di plastica in attesa di trovare la strada giusta per giungere al pezzetto di formaggio. Siamo diversi solo in due cose: nel nostro poter farci un'idea astratta, di quel pezzetto di formaggio (e decidere conseguentemente che forse, del formaggio non c'importa poi tantissimo), e nel nostro poter raccontare i tentativi in forma poetica, che aiuta a renderci conto di come sbattere contro le pareti sia spesso quasi più bello che azzeccare la strada giusta.
Mi dispiace se il discorso suona un poì inconcludente e fine a sè stesso, ma del resto ciò sarebbe coerente con quello che ho appena scritto, no? ;P
Andrea/Livingstone